Il momento di capire

Ecco lo sapevo… non ho ancora nemmeno iniziato questo mio diario e già non ho l’estro di continuare.

I buoni propositi talvolta sono come soffioni in rotta di collisione con il Vento Matteo dispettoso e ad orario nel farli sfiorire.
O forse,  anzi quasi certamente, ciò è dovuto all’ incostante impegno che ripongo in tutto ciò che obbligatorio non sento.

Così non mi sono imposta delle regole alimentari fisse per riuscire a metter giù qualche decina di etti, piuttosto ho aizzato la mia forza di volontà su ciò che di più bello e appagante ritengo esista senza spendere un centesimo di euro visto che, almeno sulla carta, ancora a tutt’oggi l’aria non si paga.
Mi concedo il lusso quotidiano di percorrere strade e sentieri del mio paese proprio come faceva mio padre a fine giornata, fino alla fine delle sue giornate. Ho iniziato, qualche mese fa, proprio ripercorrendo “Il giro del nonno” come  hanno soprannominato il percorso che lui faceva, i suoi nipoti e le persone  che lo vedevano passare giorno per giorno, alle quali mai negava il suo fuggevole sorriso. Solo la Valeria lo sapeva incastrare nelle sue accorate conversazioni che trasudavano di solitudine. A volte lo seguiva fin “giù ai cavalli”, lui nel tentativo di raggiungere casa, lei in quello di sottrarre più minuti che poteva  al momento di rinchiudersi tra le mura della sua stanza  e  mia madre che inveiva guardando su verso la strada, spesso con la cena fredda in tavola.

Ammetto che, nonostante talvolta lo accompagnassi nelle sue passeggiate, non capivo la necessità di quel giro giornaliero.
Forse non era il momento di capire ma semplicemente di memorizzare.

Dona

Riflessioni di viaggio

Eurostar City Torino-Milano 16 maggio 2010
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