Il momento di capire

Ecco lo sapevo… non ho ancora nemmeno iniziato questo mio diario e già non ho l’estro di continuare.

I buoni propositi talvolta sono come soffioni in rotta di collisione con il Vento Matteo dispettoso e ad orario nel farli sfiorire.
O forse,  anzi quasi certamente, ciò è dovuto all’ incostante impegno che ripongo in tutto ciò che obbligatorio non sento.

Così non mi sono imposta delle regole alimentari fisse per riuscire a metter giù qualche decina di etti, piuttosto ho aizzato la mia forza di volontà su ciò che di più bello e appagante ritengo esista senza spendere un centesimo di euro visto che, almeno sulla carta, ancora a tutt’oggi l’aria non si paga.
Mi concedo il lusso quotidiano di percorrere strade e sentieri del mio paese proprio come faceva mio padre a fine giornata, fino alla fine delle sue giornate. Ho iniziato, qualche mese fa, proprio ripercorrendo “Il giro del nonno” come  hanno soprannominato il percorso che lui faceva, i suoi nipoti e le persone  che lo vedevano passare giorno per giorno, alle quali mai negava il suo fuggevole sorriso. Solo la Valeria lo sapeva incastrare nelle sue accorate conversazioni che trasudavano di solitudine. A volte lo seguiva fin “giù ai cavalli”, lui nel tentativo di raggiungere casa, lei in quello di sottrarre più minuti che poteva  al momento di rinchiudersi tra le mura della sua stanza  e  mia madre che inveiva guardando su verso la strada, spesso con la cena fredda in tavola.

Ammetto che, nonostante talvolta lo accompagnassi nelle sue passeggiate, non capivo la necessità di quel giro giornaliero.
Forse non era il momento di capire ma semplicemente di memorizzare.

Dona

Riflessioni di viaggio

Eurostar City Torino-Milano 16 maggio 2010
Foto@Dona

8 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Oscar Ferrari
    Lug 04, 2010 @ 21:44:56

    se è solo per qualche decina di etti, passa pure da me a spollonar pomodori

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  2. ramona
    Lug 05, 2010 @ 07:47:38

    un consiglio? Non cercare a tutti i costi qualcosa da scrivere, ma scrivi quello che senti di voler scrivere quando arriva.
    Quanto agli etti… quant’è difficile perderne uno solo, solo troppo affezionati!!!

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  3. Dona
    Lug 05, 2010 @ 11:52:38

    Il problema e’ proprio il contrario… di cose da scrivere ce ne avrei “ad ogni isolato” e’ il tempo di mettermi che coincida con l’estro che non c’azzecca 🙂
    Affezzionati? Morbosamente attaccati come le zecche sono sti etti, ti si spalmano attorno alla vita e si tengono stretti come i bambini passeggeri in bici che fionda giu’ per la discesa…

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  4. Arnicamontana
    Lug 05, 2010 @ 19:36:21

    cara Dona, bentornata con questa bella intenzione 🙂
    molto bello il ricordo e il ripercorso del “giro del nonno”
    un abbraccio

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    • Dona
      Lug 06, 2010 @ 18:17:11

      Grazie mille Angela, un piacere averti qui.
      Spero che questo diario possa aiutarmi nel mio percorso e he sia anche un piacevole momento di condivisione con vecchi e nuovi amici del web… e non solo.
      Un abbraccio
      Dona

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  5. Alessandro
    Lug 07, 2010 @ 09:28:31

    C’è qualcosa di più che la scusa di bruciare un po’ di calorie superflue…

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    • Dona
      Lug 07, 2010 @ 12:51:50

      Ciao Ale un abbraccione forte di benvenuto.
      Si hai ragione nel dire che c’e’ un qualcosa in piu’ della semplice voglia di bruciare qualche caloria in piu’. Per niente questo blog si chiama diari “ALIMENTALI” e non alimentari. Di mezzo c’e’ sempre la mente, quella che guida, talvolta in maniera accorta e talvolta in maniera spericolata.
      Ciao Ale a presto
      Dona

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